sabato 22 ottobre 2011

L'apparenza inganna, soprattutto in Giappone!

Mai come in questo periodo mi sento defraudata, gabbata, insomma fregata! Da cosa? Semplice, dal cibo giapponese.
Ora intendiamoci, io amo la cucina giapponese e non penso proprio che avrò problemi di denutrizione in questi sei mesi ma il punto è che, se vuoi evitare pesanti delusioni, non ti devi mai fidare delle apparenze! Tante belle confezioni colorate in mostra sugli scaffali, ripiani interi di dolcetti invitanti e gustose patatine...E INVECE NO!! Dovete stare attenti, il cibo giapponese è infido e bastardo! Grazie alla sua superba abilità data da anni di esperienza a spese di innumerevoli 外人 (= stranieri), si presenta in modo tale che tu creda di acquistare un determinato prodotto per poi farti rimanere tristemente deluso di fronte all'amara realtà. Per farvi capire meglio di cosa sto parlando vi farò alcuni esempi di vita vissuta:

1) Un paio di settimane fa, ancora inesperta e facile preda delle vili cibarie nipponiche, mi stavo aggirando per un conbini (negozietti che vendono un pò di tutto aperti 24 ore su 24 n.d.r.) alla ricerca di qualcosa che potesse diventare la mia colazione e la scelta è ricaduta su un sacchettino di croissants denominati バターロール (= butter roll). La sottoscritta, ignara della minaccia che si celava in quell'acquisto, e facendo fede alla sua mente italiana ha pensato si trattasse di brioches fatte con il burro. Il dramma si è consumato la mattina seguente quando mi sono approntata per fare colazione piena di speranze per poi scoprire con orrore che i suddetti croissants non erano fatti col burro ma bensì, ripieni di burro! Quella mattina ho saltato la colazione. Morale: il burro mi piace, ma c'è un limite a tutto!

2) Mi trovavo con la mia cara compagna di sventure Giulia (ciao Giulia!) all'interno del nostro supermercato di fiducia (nonché l'unico di nostra conoscenza nel raggio di 2 chilometri) con l'intento di procacciarci il cibo per i giorni a venire. La mia attenzione viene attratta da una confezione di spiedini di carne ricoperti da una salsa di cui ignoravo l'essenza. Medito, rimugino poi decido di comprarli. Le salse non mi spaventano, anche se ignote, metterei salse pure nel latte della colazione! La sera, imbandito il convivio, mi reco presso il microonde per dare una scaldata ai miei spiedini e iniziamo a mangiare. Il mio appetito viene improvvisamente violentato quando al primo boccone realizzo che la carne è disgustosamente grassa, dettaglio di cui non mi ero accorta essendo essa ricoperta della salsa beffarda (anche quella, tra l'altro, rivelatasi non particolarmente di mio gusto). Triste come un bambino che vede cadere a terra il gelato appena compratogli dalla mamma, finisco riluttante i miei spiedini osservandoli con sguardo depresso. Morale: mangia solo quello che puoi vedere.

3) Da quando sono qui in Giappone la mia carissima compagna di sventure Giulia (ri-ciao Giulia!) mi sta pericolosamente contagiando con il suo vizio peggiore. So che sono cose private e non dovrei rivelarle così senza ritegno, quindi cara Giulia ti chiedo scusa in anticipo per quello che sto per dire ma non posso più fare finta di niente. BASTA COMPRARE PATATINE! Dovete sapere che io e le patatine abbiamo sempre avuto un rapporto occasionale, difficilmente mi soffermavo nei reparti a loro dedicati, fino ad ora. E qui in Giappone si possono trovare davvero un'infinità di gusti e forme diverse ma tutte dal sapore rigorosamente indefinito. L'altro giorno siamo incappate in un sacchetto di patatine al burro (e daje!) che non erano né dolci né salate. Tuttavia erano buone, solo che non avremmo saputo definire di cosa sapessero. Si consiglia di evitare quelle ai piselli e quelle caramellate. Morale: se devo mangiare merda almeno che abbia un gusto preciso!

Potrei davvero andare avanti per ore, perché gli esempi sono infiniti, ma ora che ho quasi un mese di esperienza sulle spalle so come affrontare la sfida di fare la spesa in questo paese, e cerco di non farmi più fregare. Ma non bisogna mai abbassare la guardia, la minaccia dell'ennesima fregatura è sempre in agguato e non sai mai che forma potrebbe assumere. Un panino? O forse un pezzo di torta? Chi può dirlo, ma ricordate che più è invitante, più aumentano le probabilità che non sia quello che sembra.

Per oggi dal fronte Fidarsi E' Bene Non Fidarsi E' Meglio è tutto.

martedì 12 aprile 2011

Rock si nasce, non si diventa

Hardcore Superstar

Cronache di un evento memorabile: Hardcore Superstar @ Live Club - Trezzo sull'Adda (MI)

Crashdiet
Arrivo in loco ore 19,30 senza biglietto e già mi aveva preso l'ansia di restare fuori, ma per fortuna così non è stato! Inizio concerto ore 20 circa con i Crashdiet, ottimo gruppo sleaze, che ha cominciato ad accendere gli animi esordendo con un "Porco D..." per salutare i fans italiani! Ma che simpaticoni! A seguire The 69 Eyes che personalmente non amo molto e infatti hanno messo a dura prova la mia pazienza suonando per più di un'ora. Proprio di fianco a me tra l'altro c'era un folto gruppo di sostenitrici che strillavano ad ogni mossa di Jyrki quindi non ho potuto commentare più di tanto o avrei rischiato il linciaggio! Devo dire però che il batterista era qualcosa di incredibile! Grande talento e presenza scenica!
The 69 Eyes
Ore 22,30 passate finalmente entrano in scena gli Hardcore Superstar, accolti da un tripudio di mani alzate e boati da stadio (forse non se ne poteva più dei The 69 Eyes?? ) e attaccano subito con Sadistic Girls, uno dei pezzi più carichi dell'ultimo album. Momento Wild Boys memorabile, l'unico dove il pubblico (per il resto un pò scarico rispetto alle aspettative) ha dato il massimo! Perla della serata Here Comes That Sick Bitch Again, dove la meravigliosa voce di Jocke accompagnata solo dalla chitarra acustica di Vic ci ha regalato un momento davvero emozionante. Si ritorna subito su ritmi serrati con pezzi come Bag On Your Head e Last Call For Alcohol (che personalmente adoro alla follia!) durante il quale i nostri hanno invitato sul palco due persone dal pubblico, una ragazza (che era semplicemente terrorizzata) e un ragazzo che, preso in mano il basso di Martin, ha dato prova di una certa abilità!! Probabilmente era già tutto organizzato ma è stato comunque divertente! Conclusione in grande stile con We Don't Celebrate Sundays, che ha visto anche Crashdiet e The 69 Eyes salire sul palco per il gran finale. Prima di salutare il pubblico entusiasta gli Hardcore si sono concessi a lungo all'ovazione dei presenti. Da ripetere al più presto!

Voto: 9 e mezzo (perchè non hanno fatto Into Debauchery! )

Setlist Hardcore Superstar:
1.Sadistic Girls
2.Guestlist
3.Split Your Lip
4.Liberation
5.My Good Reputation
6.Wild Boys
7.Have You Been Around
8.Dreamin' In A Casket
9.Here Comes That Sick Bitch
10.Last Forever
11.Bag On Your Head
12.Dear Old Fame
13.Last Call for Alcohol
Encore:
14.Moonshine
15.We Don't Celebrate Sundays



Jocke Berg - Hardcore Superstar

Vic Zino - Hardcore Superstar

Vic e Jocke - Hardcore Superstar
All photos by Gaia Stefani

sabato 15 gennaio 2011

Una storia d'amore


"Ripeto: acqua è uguale a tempo, e l'acqua offre alla bellezza il suo doppio. Noi, fatti in parte d'acqua, serviamo la bellezza allo stesso modo. Toccando l'acqua, questa città migliora l'aspetto del tempo, abbellisce il futuro. Ecco la funzione di questa città nell'universo. Perchè la città è statica mentre noi siamo in movimento. La lacrima ne è la dimostrazione. Perchè noi andiamo e la bellezza resta. Perchè noi siamo diretti verso il futuro mentre la bellezza è l'eterno presente. La lacrima è una regressione, un omaggio del futuro al passato. Ovvero è ciò che rimane sottraendo qualcosa di superiore a qualcosa di inferiore: la bellezza all'uomo. Lo stesso vale per l'amore, perchè anche l'amore è superiore, anch'esso è più grande di chi ama."

da Fondamenta degli Incurabili, Iosif Brodskij