sabato 27 novembre 2010

E' difficile quasi come volare



Perchè in fondo, tutti vogliamo amarci un pò.

martedì 16 novembre 2010

Vedo la gente scema

La domanda che sorge spontanea è: perchè? Perchè ostinarsi nel voler comprendere il funzionamento delle sinapsi che avvengono (se avvengono) nei cervelli altrui? Per quanto ci si sforzi, non si raggiungerà mai un risultato soddisfacente, ma un risultato sarebbe già un lusso. E invece ci si accanisce in questa attività snervante, che ci porta via un sacco di energie tra l'altro. Insomma pensare costa fatica! Per cosa poi? Ritrovarsi sempre al punto di partenza, ovvero non aver compreso proprio un cazzo!

Riconosco che non tutti gli esseri umani di questo mondo possono ragionare come me, ma almeno gli esseri umani che hanno a che fare con me potrebbero farmi questo favore?! Così, giusto per risparmiarmi questo continuo giramento di ingranaggi (e di maroni) che a lungo andare diventa logorante. Grazie!

Per oggi dal fronte Non Ti Capisco E Non Ti Capirò Mai è tutto.

martedì 12 ottobre 2010

Sarà colpa dell'autunno

Un gesto, una parola, uno sguardo:
Mi aggrappo disperatamente al più piccolo segnale
che mi dia la sensazione,
seppur debole
di essere meno sola.

Divisa tra la consapevolezza di questa illusione
e il desiderio che diventi realtà.

martedì 21 settembre 2010

Coming soon: Inception by C. Nolan



Dopo Gangs of New York Leonardo di Caprio ha cominciato a scalare rapidamente la mia classifica di Top Actors, chissà se si confermerà anche stavolta! Io dico di sì!

venerdì 10 settembre 2010

Amore che vieni, amore che vai

Ho tante cose in testa che vorrei provare a scrivere, ma i pensieri non riescono a prendere forma. Sembra impossibile, dopo due anni e sette mesi, avere il vuoto nel cervello ma è così. Pomeriggio piacevole se non fosse per il fatto che ero portatrice di infauste notizie. Sembrava quasi fossimo tornati indietro nel tempo, come se quella notte di capodanno non fosse successo proprio nulla. Ma è successo. A questo punto devo dire purtroppo o per fortuna? Forse nessuna delle due, è successo e basta. Doveva succedere e non sono pentita di aver creduto che fosse possibile. E ci credevo davvero, fino a qualche mese fa.

So di aver preso la decisione giusta, nessun ripensamento, niente rimorsi. Però è una merda, cazzo, una gran merda. Probabilmente ho lasciato andar via l'unica persona che mi abbia mai conosciuto e capito davvero fin'adesso e che per me avrebbe fatto qualsiasi cosa. Ma evidentemente non mi bastava. E che cazzo vuoi di più penserete voi! Già, che cosa voglio? Bella domanda!
E adesso è come essersi improvvisamente risvegliati dopo anni di coma vegetativo e rendersi conto che tutto quello che prima conoscevi ora ti è estraneo. Le tue certezze svanite, i tuoi punti di riferimento non ci sono più e devi ricominciare da capo per costruirti una nuova vita. E visti gli scarsi prodotti che offre il mercato l'entusiasmo è sotto la suola delle scarpe.

Forse il nostro non è stato un addio, ma un arriverderci. Perchè ciò che ci ha uniti quasi tre anni fa non svanisce così facilmente come l'amore. Forse il nostro destino era essere amici, ci abbiamo provato a fare qualcosa di più, ma si sa il destino non si può cambiare.

Per oggi dal fronte Nuovo Inizio è tutto.

mercoledì 8 settembre 2010

Chi si accontenta gode. Ma anche no!

Chi si accontenta gode?? Ma quando mai! Chi si accontenta si fa schifo da solo perchè avrebbe voluto non accontentarsi, avrebbe voluto il massimo che per motivi vari non è stato possibile quindi cosa si fa? Ci si accontenta, per forza. Ma non si gode per niente, anzi ci si incazza e ri-incazza!
Quindi smettiamola di usare questi modi di dire inventati palesemente per mettere delle pezze consolatorie a situazioni poco gradevoli in cui si sono ritrovati i nostri antenati. Basta! Io dico "Chi si accontenta poi gli girano i maroni". Diffondete il verbo grazie!

Per oggi dal fronte Proverbi Del Cazzo è tutto.

domenica 5 settembre 2010

Confusion is a fundamental state of mind (Sanity - Bad Religion)

La confusione è un fondamentale stato d'animo diceva un certo Greg Graffin (se non sapete chi sia, male molto male, andate a cercare su Google!). Niente di più vero.
[Perdonatemi la nota linguistica, ma ho sempre trovato curioso il fatto che se cerchi la traduzione inglese di animo ti vengano date due voci opposte una di fianco all'altra: mind (mente), hearth (cuore). Mah questi stranieri chi li capisce poi è bravo!]

Tornando a noi, stasera alle ore 23 circa mi dev'essere scattato qualcosa nel cervello (o nel cuore? No no nel cervello!) dato che dopo aver arrancato tutto il giorno con una composizione scritta sul problema dei senzatetto a Bologna, ho concluso in breve tempo l'ultima parte con gran soddisfazione per le mirabolanti frasi che sono riuscita a creare! Grande mago! Sarà per questo che ora mi si è aperta la vena della scrittura e sono in modalità flusso di coscienza. Vi chiedo perdono, l'esame si avvicina, io non so se ridere o piangere (nel dubbio rido, per piangere devi muovere molti più muscoli e mi vengono le rughe!) e quindi non cercate un senso in quello che state leggendo. Non lo troverete.

La confusione regna sovrana, in ogni momento, in ogni cosa. Non passa giorno che non facciamo confusione, pensateci e vi renderete conto che è così. Pensiamo di essere usciti di casa con tot soldi e invece ci ritroviamo a pranzare con dei crackers delle macchinette perchè nel portamonete abbiamo trovato solo 50 centesimi. Manco bastano per prendere anche da bere. Mangiamo a secco, non importa. Vogliamo a tutti i costi combinare 24,369 impegni dell'arco della stessa giornata, pur sapendo che è fisicamente impossibile, imperterriti ci intestardiamo e mandiamo a puttane due ricariche per chiamare e richiamare tutte le persone con cui abbiamo un appuntamento perchè regolarmente qualcosa va storto e bisogna riorganizzare tutto da capo. Stiamo messaggiando con tre persone contemporaneamente e non manca volta in cui qualcuno riceve un messaggio destinato ad un altro. Se ci va bene c'era scritto l'orario di ritrovo per lo spritz pomeridiano con gli amici, se ci va male era il messaggio carico di allusioni sessuali che volevamo mandare al tipo/alla tipa conosciuto/a la sera prima in discoteca. Si spera almeno che il terzo interlocutore virtuale non sia nostra madre. Mancano due giorni all'esame tal dei tali, abbiamo studiato l'impossibile, letto e riletto ogni cosa MA.........salta sempre fuori qualcosa che non sapevamo fosse da fare! Sequela di bestemmie e chiusura del libro accompagnata dal pensiero "Speriamo non me lo chieda!". Ma si sa, chi vive sperando......................!

Potrei andare avanti all'infinito, perchè veramente facciamo un sacco di confusione ogni giorno. Non si arriva mai a fine giornata che tutto è andato come avremmo voluto, succede sempre qualche fatto imprevisto. Per esempio, in questo momento ho già fatto un bel casino dato che mancano 10 minuti all'una e sono ancora qui a sparar cazzate sapendo che domani a causa di queste ore di sonno perse non mi alzerò mai presto. Non alzandomi all'ora prevista, studierò meno rispetto a quanto programmato e questo andrà a compromettere il già più che compromesso esame di giapponese. E se l'esame va male sai te che confusione dopo!

Per oggi dal fronte Stato Confusionale Pre- Esame è tutto.

mercoledì 1 settembre 2010

E adesso?

E adesso? Non saprei proprio risponderti. Una cosa sola la so però: sto bene e se sto bene vuol dire che mi piace e se mi piace allora è la cosa giusta e se è la cosa giusta continuo a farla e chissenefrega.

Per oggi dal fronte Nuove Consapevolezze è tutto.

lunedì 16 agosto 2010

Quando cadono i miti

Mai capitato di pensare "A me questa cosa non succederà mai" oppure "Figuriamoci! Io non farò mai una cosa del genere"? Sicuramente sì. E poi quando improvvisamente vi rendete conto che quello che pensavate impossibile è già successo o sta succedendo prima ancora che voi ve ne accorgiate? PANICO.
E' come qualcosa che si rompe in mille pezzi ma senza fare rumore o come se una parte del vostro cervello rimasta inattiva fino a quel momento tutto d'un tratto si avviasse e iniziasse a fare i cazzi suoi e voi pensate "Oh ma che è sta storia?? E tu chi sei? Che diavolo stai facendo?!". Perchè vi sembra di non essere voi quelli che pensano, dicono o fanno determinate cose. E lì vi chiedete se avete sbagliato fin'adesso oppure se è adesso che state sbagliando. Una delle due deve essere la risposta. Il problema è capire quale.
O forse invece non c'è un giusto e uno sbagliato, forse è normale che ad un certo punto della vita si decida, più o meno volontariamente, di cambiare rotta. Anche se siete ancora piuttosto convinti che sia una grandissima cazzata continuate a pensarci, non potete levarvela dalla testa, è sempre lì. Quindi, forse, non è proprio una cazzata. Magari non così grande, forse. Una grande cazzata che però avete voglia di fare. La domanda è: dobbiamo seguire il buon vecchio cervello con cui abbiamo avuto a che fare fin'adesso e che conosciamo benissimo o invece fare affidamento su quella piccola parte della nostra mente che ha deciso di risvegliarsi proprio ora della quale non sappiamo nulla e che forse ci farà fare solo danni? Chi è a conoscenza della soluzione per favore mi chiami al seguente numero 339 31 38 XXX. Grazie
Tutta colpa della crisi da quarto di secolo!

Per oggi dal fronte Strani Risvegli è tutto.

venerdì 2 luglio 2010

Strange session

Finalmente sono finiti gli esami. Eh che bello! -.-'
Per la prima volta nella mia carriera universitaria non provo il classico senso di leggerezza che ti pervade quando esci dall'aula dopo l'ultimo esame. Sarà che detesto gli esami farsa, sarà che mi attende un'estate di studio, sarà che sono assillata da mille pensieri ma non mi sento proprio come dovrebbe sentirsi una che ha finito gli esami. Finitiiii, basta, via i libri, vacanze. Sì ok aspetta che esulto. A volte penso che la mia insoddisfazione perenne mi porterà alla depressione! Devo fare qualcosa!

Per oggi dal fronte Insoddisfazione Perenne è tutto.

mercoledì 19 maggio 2010

Italia S.p.a.? No grazie, preferisco espatriare!

Premessa
Vorrei chiarire fin da subito che con questo post non intendo fare politichetta o arringhe anti-berlusconiane, ma semplicemente cercare di esternare le mie riflessioni, ancora a caldo, a livello assolutamente personale.

Non saprei definire con precisione la sensazione che ti rimane dentro mentre e dopo la visione di questo film. Disgusto? Indignazione? Pietà? Incredulità? Forse un miscuglio di tutto riassumibile in una sola semplicissima parola: SCHIFO. Un gran bello schifo, termine che spesso e volentieri mi viene da associare al nostro beneamato Presidente del Consiglio, chissà come mai, oltre che a tutto il suo codazzo di protetti che sbavano di fronte all'idea di lauti guadagni, possibilmente ai danni della brava gente. 

Quello che mi ha impressionato di più, come sempre, è l'ignoranza del popolo che spesso sconfina nell'ingenuità più sconfortante. Mi sono venuti i brividi nell'ascoltare la testimonianza dei sopravissuti che osannano Silvio per averli salvati donando loro una nuova casa (che in realtà in comodato d'uso!). Comprensibile certo, ma vedere come in queste persone si sia realizzato il perfetto "suddito berlusconiano" che non sa e non vuole sapere mi inquieta. E anche quando sa, non si pone il problema, ci ride su, chiude un occhio come si perdona la marachella al bambino di cinque anni perchè è piccolo.

Un altro elemento che colpisce è il paesaggio. Un paesaggio desolato, triste e cupo, un paesaggio post-bellico dove gli edifici distrutti sono stati abbandonati, nelle strade non si vede anima viva e il silenzio è agghiacciante. Una vera città fantasma presidiata dai militari. E ci si chiede perché? Perché lasciar morire così una città, tra l'altro ricca di storia? Perché spendere cifre esorbitanti per case nuove di zecca, ma fredde e con intorno il nulla quando con la metà dei soldi probabilmente sarebbe stato possibile ricostruire molti degli edifici danneggiati del centro? La risposta la sappiamo ed è sempre quella. E' l'unica cosa che sembra muovere il mondo. Non importa se qualcuno ne soffrirà, non importa se va contro la morale o l'etica o semplicemente l'onestà personale, non importa nulla. Basta che io ci guadagni qualcosa. Perché è questo che conta. GUADAGNARE. Sempre e comunque, il più possibile, senza il minimo scrupolo. E perché farsene d'altronde? Chi può fermarli?

L'intervista finale (della quale purtroppo non ricordo le parole esatte) è stata il colpo di grazia che ha mandato in pezzi una delle mie convinzioni in questo momento buio per l'Italia. Ma sì dai, non può durare ancora molto. Gli italiani non possono essere così stupidi. Prima o poi tutto questo finirà e potremo lavorare per tornare a essere un paese civile. Sì ho detto civile. Perché un paese dove le disgrazie sono sfruttate per far guadagnare i più potenti, dove l'individualismo più sfrenato ha portato a governare l'Italia come una società per azioni, dove si cerca ogni giorno di imbavagliare le voci fuori dal coro e offuscare le informazioni NON è civile. Nossignore. Viene da pensare che tutto questo non può durare. E INVECE NO, DURA!


Per oggi dal fronte Bello Schifo è tutto.

mercoledì 5 maggio 2010

Un week end al bar Botero: studio antropologico del cliente tipo al camping Florenz (Lido degli Scacchi - FE)

Lavorare in un bar, a mio avviso, è uno dei mestieri più interessanti che ci siano sulla piazza. Sicuramente ti distrugge fisicamente ma ti permette di osservare un sacco di gente, e di trarne le relative conclusioni. Lo scorso week end mi ha visto all'opera dietro il bancone del bar Botero, presso il camping Florenz dove lavorerò anche quest'estate e posso dire di aver individuato alcune tipologie di cliente che si ripresentano immancabilmente ogni anno:

1) Il beone che vuole socializzare
Di solito questo personaggio passa la sua giornata al bar partendo dalla mattina con la colazione, verso le 10 caffè corretto, a mezzogiorno aperitivo, dopo pranzo caffè e amaro, nel pomeriggio birretta, prima di cena aperitivo, dopo cena caffè, ammazzacaffè e altri alcolici vari ed eventuali finchè il bar non gli chiude le porte in faccia. Sono sempre uomini, generalmente simpatici che non appena leggono il tuo nome sul cartellino di riconoscimento ti chiamano per nome ogni santa volta, spesso anche quando non hanno bisogno di nulla. Piccolo problema: quando cominciano ad essere ubriachi (e molesti) non sai come fare per liberartene. Lui ha taaaaanto spazio d'azione, tu no. Tu hai quei 6/7metri per 1 che ti concede il bancone del bar e non puoi scappare nè trovare scuse per allontanarti. Unica soluzione: SOPPORTARE e sperare che si stanchi presto.
NOTA: quando il soggetto in questione è pure straniero (per esempio tedesco) il gioco si fa duro. Già vorresti terminarli all'istante se poi ti tocca sforzarti per capire cosa vogliono dire (e rispondere di conseguenza) è la volta buona che corri in bagno fingendo un attacco fulminante di diarrea.

2) Il tamarro autoctono
Il tamarro autoctono è un genere in rapida riproduzione ogni anno e non accenna a diminuire. Il look più classico prevede pantalone a vita iper-bassa che mette in bella vista le mutande (se ti va bene) dei colori più aberranti, cintura con fibbia pacchiana di qualche firma (spesso tarocca, comprata in spiaggia dai neri), magliette e/o maglioncini attillati anche quando Madre Natura non gli ha dato le facoltà fisiche per indossare certi vestiti, capelli ingellati che modella secondo le forme più impensate manco fossero fatti di plastilina oppure cappellino da baseball rigorosamente appoggiato (mai calzato) sulla testa. Di solito il soggetto si presenta al bar tre minuti prima della chiusura serale con il suo codazzo di amici tamarri ordinando una quantità industriale di roba da bere (e costringendoti quindi a fare almeno altre due lavastoviglie). Tu sei stanco come un cammello che ha fatto 100 km nel deserto senza mai fermarsi e vorresti cacciarli a pedate ma ti costringi a sorridere esibendo un cortese "Prego, ditemi!". Dopo un quarto d'ora di consultazione chiassosa condita da bestemmie a caso finalmente hanno deciso cosa prendere, consumano le loro bevande e se ne escono sempre urlando e schiamazzando. Non manca mai qualche rutto di commiato.
In genere sono maleducati e ti guardano con aria di strafottenza anche quando ti ordinano un caffè. Ignorano l'esistenza del congiuntivo e vivono in un mondo tutto loro fatto di birre, bestemmie, sigarette, droghe varie, discoteca, calcio e figa. Non conoscono altri stili di vita. Spesso vengono paragonati ai gasteropodi come livello intellettivo.
Un nota di riguardo va anche alla tamarra, che spesso è peggio della sua controparte maschile. Si veste di tutto punto anche solo per andare a comprare il latte al market, ma spesso non sa camminare sui tacchi 12 che indossa e si muove goffamente tra risolini e schiamazzi da gallina, credendo forse di essere attraente per il sesso opposto (e spesso è così!!).
NOTA: spesso il tamarro autoctono fa comunella con il tamarro immigrato (di solito vengono da Torino o Milano oppure da un generico Sud) e allora si salvi chi può.
 
3) Lo straniero intenditore
Questo personaggio è molto particolare quanto in continua crescita. Solo perchè spiccica due parole in italiano pretende di conoscere meglio di te come preparare uno spritz o un cappuccino. Riporto qui di seguito un esempio:
Una coppia di olandesi ha ordinato uno spritz Campari ma non è soddisfatta e dopo 5 minuti torna indietro:
Marito: "Mi scusi, ma questo è Campari?"
Io: "Sì perchè?"
Moglie: "Mmh, è diverso! Al bar della spiaggia non era così.."
Io: "No guardi è impossibile, ho usato quello!" (e indico la bottiglia)
Marito: "Eh sì..la bottiglia è quella, ma dentro cosa c'è???"
Io (sempre più sconvolta): "Mi dispiace signore non so cosa dirle..io mi limito a servire, non sono responsabile degli acquisti."
Marito: "Eh ma colore..colore è diverso e anche sapore..."
Io: "Adesso allora lo assaggio!"
Io (dopo aver assaggiato il Campari): "Guardi non sono un'intenditrice ma mi sembra normale.."
La coppia poco convinta scuote la testa e se ne va parlottando tra sè e sè di chissà quale raggiro. Io e il mio collega ci guardiamo allibiti.
 
4) L'anziano coccoloso
Questo tipo di cliente è tra quelli che vorresti sempre avere. Non si lamenta, non sbuffa se lo fai attendere un nanosecondo, saluta sempre quando arriva e quando se ne va. In genere è solo, o almeno al bar ci viene da solo e nel 90% dei casi ordina un bianco frizzante, a qualsiasi ora del giorno. Più glielo fai abbondante, più ti guadagnerai la sua simpatia. Spesso ha voglia di chiacchierare del più e del meno e ti fa complimenti a caso. Viva gli anziani coccolosi!!
 
5) Quello che vuol fare il simpatico a tutti i costi
Tra tutte le tipologie di clienti questa è tra quelle che odio di più ma poichè mi trovo al di qua del bancone vale sempre la solita regola: sopportare e assecondare!
In genere è un uomo di mezza età, nè brutto nè bello, ma che si crede un gran simpaticone e si diletta a sparar cazzate che non farebbero ridere neanche lo zio Albert di Mary Poppins. Se le dice e se le ride insomma e tu non puoi far altro che fingere di divertirti un mondo anche se vorresti sparire dentro il fabbricatore di cubetti di ghiaccio.
 
6) Il bambino svarionato
Questo punto non descrive una categoria ben definita ma vuole raccontare un episodio assurdo capitato ben due volte con bambini diversi.
Bambino: "Ciao!"
Io: "Ciao! Dimmi"
Bambino: "Mi dai 10 euro?"
Io (dopo 5 secondi di silenzio attonito): "Eh??"
Bambino: "Eh..sì volevo chiedere se mi puoi dare 10 euro per giocare ai videogiochi"
Io (non sapendo più se ridere o piangere): "No guarda, io non posso mica darti dei soldi dalla cassa, capisci? Devi chiederli alla mamma o al papà!"
Il bambino mi fissa visibilmente deluso e dopo aver risposto con un eloquente "Ah.." se ne va a testa bassa.
Genitori state attenti a quello che mangiano i vostri figli. Gira roba strana in quel campeggio.

Per oggi dal fronte Antropologia del Cliente è tutto.

giovedì 29 aprile 2010

Un tentativo

In occasione del mio primo quarto di secolo mi prendo l'impegno (perchè di questo di tratta) di aprire un nuovo blog dopo mesi e mesi di inattività. Magari non durerà nemmeno una settimana ma io ci provo. Chiedo umilmente venia per il pessimo layout ma devo ancora capire bene come funziona.

Per oggi dal fronte Cazzeggio è tutto.